La mano sulla culla

Arianna è una cara amica. Amica nel senso che ci parli e avverti una sintonia di princìpi e di ideali. Ci si indigna per le stesse piccolezze, ci si entusiasma per progetti vicini. Amica nel senso che se ti vede debole, impacciato, insicuro non se ne accorge. Non è che fa finta: proprio non ci bada. Pensa già a quel che di intelligente potresti dire o fare subito dopo.

Quando ha saputo/sentito di portare sua figlia Viola in grembo, ha pensato di non poter tenere la lampada sotto il moggio, e – intuendo che sono i figli a scegliere i genitori già da sempre – ha pensato bene di preparare l’universomondo all’arrivo della sua creatura.

Lo ha fatto con un blog nel quale all’attenzione educativa abbina la passione che è divenuta per lei professione, quella del cinema. La mano sulla culla è la mano che governa il mondo.

l’occhio sul pianoterra della vita

La vicenda della fotografa Vivian Meier, o meglio della sua produzione, è interessante.

«Vivian’s work was discovered at an auction here in Chicago where she resided most of her life. Her discovered work includes over 100,000 mostly medium format negatives, thousands of prints, and countless undeveloped rolls of film»

Perché una persona per così dire normale, una casalinga forse, fotografa la gente per strada?Perché le sue foto non dicono qualcosa solo a chi conosce la persona ritratta ma anche a me, anni o decenni dopo?

Dove sta la potenza dell’occhio fotografico, il suo ingrediente segreto?

Perché un’immagine, che è cosa morta, rende così bene la vita?

Esiste un patrimonio di sguardi sul mondo, affastellato nelle soffitte della terra.

parole#1: aporia

Questo abbinamento è divertente e – trovo – profondo. L’aporia è incertezza di un batter d’ali, ma è volo verso il limite inacessibile alla ragione, come nei dialoghi socratici.

apòria s. f. [lat. scient. Aporia, der. del gr. ἄπορος «inaccessibile», perché queste farfalle frequentano spesso le cime degli alberi]. – Genere di farfalle della famiglia pieridi; la specie più conosciuta, comune in tutta Europa fino ai 2000 m d’altezza, è la farfalla del biancospino (Aporia crataegi), dal corpo nero con ali bianche e nervature nere.

aporìa s. f. [dal gr. ἀπορία «difficoltà, incertezza», der. di ἀπορέω «essere incerto»]. – In filosofia, difficoltà di fronte alla quale viene a trovarsi il pensiero nella sua ricerca, sia che di tale difficoltà si ritenga raggiungibile la soluzione sia che essa appaia intrinseca alla natura stessa della cosa e quindi ineliminabile: le a. eleatiche; la discussione aristotelica delle a. del concetto di moto; un’a. insolubile.

Le definizioni sono tratte da qui, vera miniera sapienziale.

Socrate, i giovani e la morte

XXX. [39c] Ma desidero fare una predizione a voi, che avete votato contro di me: perché sono già là dove le persone sono più propense a fare predizioni, quando stanno per morire. Io vi dico, uomini che mi avete ucciso, che ci sarà per voi una retribuzione, subito dopo la mia morte, molto più dura di quella pena cui mi avete condannato. Perché voi ora avete fatto questo credendo di liberarvi dal compito di esporre la vita a esame e confutazione , ma ne deriverà tutto il contrario, ve lo dico io. A mettervi sotto esame per confutarvi saranno di più: [39d] quelli che finora trattenevo, di cui voi non vi accorgevate; e saranno tanto più duri quanto più sono giovani, e tanto più ne sarete irritati. Perché se pensate che basti uccidere le persone per impedire di criticarvi perché non vivete rettamente, non pensate bene. Non è questa la liberazione – né possibile, né bella – ma quella, bellissima e facilissima, non di reprimere gli altri, bensì preparare se stessi per essere quanto possibile eccellenti. Con questo vaticinio per voi che avete votato contro di me prendo congedo.

Platone, Apologia di Socrate, la traduzione è tratta da qui

Socrate indica i giovani come portatori futuri del suo compito. Quale? Quello di condurre la gente a render conto a se stessa e agli altri di come sta vivendo. In altri termini, a dare ragione della paura o del coraggio che anima ciascuna delle nostre scelte.
Perché i giovani? Perché come lui essi più degli adulti possono affrontare la morte guardandola negli occhi; perché essi come lui non hanno ancora costruito o accettato un insieme di piccole certezze o grandi menzogne che aiutino loro a sopportare la vita.
Ma una vita sopportata non è degna di essere vissuta.

Fa eco il Maestrone, che osserva dal tavolino le beghe quotidiane nelle quali ci infiliamo:

O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno…

Francesco Guccini, Canzone di notte n. 2

La vita può solo essere danzata, perché sia vita.

un motivo femminile

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE DELLE DONNE ITALIANE

DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011

Se non ora, quando?

In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.

Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che – va ricordato nel 150esimo dell’unità d’Italia – hanno costruito la nazione democratica.

Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.

Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.

Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione.

Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.

Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.

Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.

Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.

L’APPUNTAMENTO E’ PER IL 13 FEBBRAIO IN OGNI GRANDE CITTA’ ITALIANA

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due riferimenti per comprendere parte della questione:
un libro e un video.

sir Ken Robinson # 2 – sull’emancipazione

Ci sono idee che diamo per scontate, che hanno partecipato alla nostra crescita e adesso sono parte di noi, ma alle quali siamo parimenti assoggettati. Le consideriamo ordine naturale delle cose. Molte di queste idee sono state concepite in tempi e situazioni diverse dal presente e sono ormai relitti, reliquie o fossili. Magnifici magari, ma esseri morti. Una di queste, nell’istruzione, è l’idea di linearità, per cui se segui esattamente il percorso scolastico prefissato, arriverai a sistemarti per il resto della vita. Ma questo non succede, o non succede più. E soprattutto questo non tiene conto delle effettive potenzialità di ciascuno, che potrebbero essere del tutto divergenti, o non contemplate, nel curriculum “normale”… «Ci siamo svenduti ad un modello-fastfood di istruzione».

L’intervento di Ken Robinson è qui. E’ in un inglese affascinante, ma è possibile selezionare i sottotitoli in italiano.