La vita delle cose


 

Mai assuefatti dalla elegia gucciniana, dobbiamo prendere Venezia a simbolo della possibile morte e resurrezione delle nostre città, della forma-città. Le cose servono, e come servi vengon trattate, finché utili, finché segno di qualcosa, ricchezza o amore. Poi vanno sotto. Sotto all’oggetto, che cosa c’è? Ridurre ad oggetto. Ma ancor più in basso? Dove si pone nella gerarchia dell’essere l’oggetto inutile? E la inutilità è una caratteristica permanente? Se sí, lo è insieme all’utilità.

Questo video è dolce. Fino ad un certo punto. Poi vedi senti la nausea del pieno che ci riguarda.

Anch’io m’interest

Venezia che muore, Venezia poggiata sul mare…
Chi dice che Venezia è morta? Guccini ama istillare nostalgie.
Questa iniziativa (vedi poster qui sotto, clicca per ingrandire) del circolo Arci METRICUBI di Venezia dimostra che di morta c’è solo la voglia di fare, e precisamente di tutti coloro che usano Venezia come macchina spremi-studenti o gabba-turisti. Ma come sempre, a guardar bene, c’è traccia di resistenza sotto la linea dell’acqua alta; ci sono forze vive che s’intrecciano e creano mescolanze prodigiose.
Venezia non è feticcio. Venezia è sempre meticcio.

MINTEREST_programma_A3PS. ci sono anch’io, il 30 aprile.