Sul fatto che lei non abbia intenzione di sedersi comoda e guardare la scuola implodere non abbiamo alcuna incertezza, dunque non discutiamo nemmeno l’ipotesi. Ci si affaccia alla mente il dubbio che lei abbia voglia di provare a mettere in piedi una riforma. L’ennesima. Noi, se fossimo al suo posto, la tentazione la sentiremmo bella forte. Magari una riforma che abbia in primis lo scopo di far fuori le precedenti e alcuni dei deliri che le hanno caratterizzate.
Non lo faccia. Non faccia alcuna riforma della scuola italiana. Tanto meno una Grande Riforma. Non nel breve periodo, in ogni caso. Non abbia fretta, non cerchi qualche aggancio spendibile a breve tra le ultime parole d’ordine di moda tra chi si occupa di scienze della formazione. Non cerchi una formula a effetto (‘la scuola delle competenze’, ‘la scuola dell’inclusione’) destinata a durare al massimo un quinquennio.
Alberto Gaiani e Luca Illetterati interpellano la Ministra della Scuola, QUI.